Carlo Verdone: la musica, l’amore per il rock e quella carriera mai decollata del tutto da batterista. Tutto quello che non sai sul regista e attore romano.
Carlo Verdone è stato ed è ancora oggi uno dei più grandi attori e registi della nostra commedia. Uno dei pochi in grado di descrivere con dei caratteri iconici i pregi e i difetti del popolo italiano, declinato in tutte le sue possibili forme, dimensioni e nei suoi differenti ceti sociali. Se siamo qui a scrivere qualcosa sulla sua carriera, però, non è per il lato squisitamente cinematografico, ma per quella passione per la musica che ne ha contraddistinto la filmografia dagli inizi a oggi. Una passione nata tra i banchi di scuola che non si è spenta mai.
Carlo Verdone: la musica nei suoi film
Se c’è un regista italiano che potrebbe essere chiamato a ricoprire il ruolo di critico musicale senza trovarsi a disagio, quello è proprio Carlo Verdone. Basti pensare ai suoi film, che hanno sempre mostrato un’attenzione maniacale per la musica.
Se d’altronde già agli esordi nel 1980 con Un sacco bello, grazie anche al supporto del maestro Sergio Leone, ha potuto contare sulla colonna sonora del compianto Ennio Morricone, un motivo ci sarà. Carlo e la musica hanno sempre avuto un rapporto d’amore costante, rintracciabile in tutta la sua filmografia.
Pensiamo a Borotalco del 1983, un film accompagnato splendidamente da citazioni di Lucio Dalla all’interno di una colonna sonora firmata da Fabio Liberatori, tastierista degli Stadio. Lo stesso gruppo di Gaetano Curreri ha poi concesso uno dei propri brani simbolo, Acqua e sapone, per l’omonimo film di Carlo.
Se pensiamo alla passione per il rock di Verdone, non può non balzare alla mente Maledetto il giorno che t’ho incontrato, un film con protagonista un giornalista musicale desideroso di scrivere una biografia su Jimi Hendrix, uno dei miti di Verdone. E come dimenticare la scena memorabile di Viaggi di nozze, quel dialogo con una fenomenale Claudia Gerini in cui si citano Morphine, Nirvana, Megadeth, Santana, Pearl Jam e Black Sabbath.
Carlo Verdone batterista
Cultore del rock e a sua volta fortunato protagonista di incontri con rockstar del calibro di Jimmy Page e David Bowie, Verdone è anche un batterista. Non ha mai trovato la sua strada nel mondo della musica, ma qualche esperienza importante l’ha messa a curriculum, come quella in studio con Antonello Venditti per album come In questo mondo di ladri, Dalla pelle al cuore e Unica, che lo vede dietro le pelli ne La ragazza del lunedì.
Ma se pensiamo che la passione per la musica del regista romano sia rivolta solo al passato ci sbagliamo. Basti pensare al suo rapporto quasi genitoriale con Tommaso Paradiso, che lo ha più volte omaggiato, o anche alla partecipazione recente al video di Che poi di Carl Brave, o a quella come giurato nel talent The Band di Carlo Conti. Una dimostrazione non solo di amore, ma anche di apertura mentale verso un mondo, quello della musica, spesso causato da fanatismi fin troppo esacerbati.
Ed è anche per questa apertura mentale che molti lo avrebbero visto bene nel ruolo di direttore artistico di un Festival di Sanremo, in un domani non molto lontano, come avvenuto nella terza stagione della sua serie tv Vita da Carlo. Un ruolo che però Verdone accetterebbe mal volentieri, come confessato in un’intervista del 2024 a Domenica In: “Io quello non potrei mai farlo, la cosa più drammatica è quando arrivano le proposte da amici e tu devi dire sì o no. Non sarei proprio in grado di rifiutare brani di artisti che ci hanno perso tre o quattro mesi di lavoro su quel testo“.